Novità in vista per le norme relative alla classificazione energetica degli edifici di classe G. Stando alle novità contenute nella bozza di decreto che va a modificare le “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici” (DM 26/06/2009), andando in sostanza ad eliminare la possibilità di autocertificazione per gli edifici di classe energetica G. La bozza di decreto è stata inviata alla Conferenza delle Regioni per essere sottoposta ad approvazione; le modifiche erano state rese necessarie dal richiamo di Bruxelles che nel 2011 aveva giudicato la normativa italiana sulla certificazione energetica inadeguata. Il problema sollevato dalla Commissione Europea relativamente alla normativa italiana che era stata giudicata incompleta e soprattutto non conforme alla direttiva 2002/91/CE, la quale si riferiva al rendimento energetico degli edifici. La bozza di decreto in sostanza stabiliste che la procedura di autocertificazione non potrà più essere utilizzata per gli edifici di classe G, ovvero la classe più bassa, e che d’ora in poi si dovrà seguire una nuova procedura. La bozza stabilisce che la certificazione dovrà avvenire via telematica, ovvero tramite il software Docet di Enea e Cnr, seguendo i punti stabiliti nell’Allegato A alle Linee Guida. Visto che la possibilità di autocertificazione viene meno, la bozza indica con precisione anche tutti quegli edifici da considerarsi esenti dall’obbligo di certificazione energetica, ovvero tutti gli edifici per i quali risulta tecnicamente impossibile o non significativo procedere alla certificazione, come accade nel caso di box, depositi e altri ruderi strutturali. Nonostante le modifiche resta tuttavia ancora aperto un punto che sembra cozzate con la strada fissata dalle disposizioni comunitarie; l’Italia avrebbe infatti dovuto recepire entro giugno la direttiva 2010/31/Ce, vale a dire quella sul rendimento energetico in edilizia, cosa che invece non si è verificata. In sostanza a partire dal 2020, e dal 31 dicembre 2018 nel caso delle strutture pubbliche, gli edifici dovrebbero essere a prestazione energetiche molto elevate, vale a dire quasi pari a zero il che significa che le fonti rinnovabili dovrebbero coprire tutto il fabbisogno energetico.