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funerale
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Il pensiero filosofico di Lucio Annio Seneca

Parlando di filosofia, i padri di questa scienza sono sicuramente i greci, come non citare i maestri Socrate e Platone che hanno ispirato la maggior parte dei filosofi moderni, ma anche il florido impero romano c’è regalato dei filosofi come Lucio Annio  Seneca.

Seneca e la sua filosofia

Seneca nacque a Cordova in Spagna in una delle più antiche colonie dell’impero Romano, ma ben presto si ritrovò a vivere a Roma dove ricevette un’importante istruzione incentivata soprattutto sulla retorica e la letteratura e sulla filosofia.

Grazie alla frequentazione della scuola dei Sestili e al maestro Quinto Sestio, Seneca iniziò a sviluppare quello che sarà il suo pensiero di filosofia.

Altri grandi maestri di Seneca furono Sozione di Alessandria, Attalo, Papirio Fabiano che lo iniziarono al pensiero del neopitagorismo e allo stoicismo.

Il filosofo seguì molte delle pratiche che gli erano state insegnate come il concetto di coerenza e dello stoicismo e fu promotore delle pratiche ascetiche.

Il pensiero filosofico di Seneca può essere definito come stoicismo puro, anche se ci sono anche altre influenze, quella più marcata è sicuramente il tema pitagorico e il legame alla coscienza che era uno delle basi del pensiero della scuola dei Sestili.

Nelle opere principali di Seneca possiamo trovare una sua interpretazione per quello che riguarda il tema delle conoscenze che si basa su due principi fondamentali che sono: la natura e la ragione.

Secondo Seneca l’uomo come prima cosa si deve confrontare con la natura e poi deve obbedire a quelle che sono le regole della ragione.

Il filosofo romano presenta cinque tappe che rappresentano l’ascesi spirituale:

  • Trionfo della passione sulla paura

  • Esame di coscienza

  • Consapevolezza che l’essere umano vive sul ragionamento

  • Accettazione e riconoscimento della sapienza

  • Raggiungere la libertà attraverso la ragione.

Seneca era tra quelli che erano accusati da Nerone di far parte della congiura dei Pisoni, nell’aprile del 65 d.C e quindi ricevette l’ordine di togliersi la vita in un modo che era considerato onorevole, altrimenti sarebbe stato giustiziato secondo quelle che erano le regole del mos maiorum che l’avrebbe portato alla condanna a morte, quindi il filosofo decise di suicidarsi il 12 aprile del 65 d.C.

La sepoltura del corpo di Seneca venne fatta direttamente a Roma come avviene ancora oggi con funerali Roma e videro la partecipazione di molti suoi discepoli  e la sua amata moglie Paolina.


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